Madrid,18 dicembre. Dopo esser comparsi davanti al giudice Javier Gómez Bermúdez, titolare del Juzgado Central de Instrucción n° 3,quattro degli undici arrestati della operazione Pandora sono stati liberati con alcune restrizioni, gli altri sette rimangono in prigione, senza cauzione. Applicata la legge anti-terrorista.

Gli undici arrestati nell’operazione congiunta dell’Audiencia Nacional e dei Mossos d’Esquadra,con 450 agenti impegnati nell’operazione, sono stati tenuti nelle carceri di Cerdanyola, Sabadell, Rubí, Sant Cugat e Madrid. Condotti davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, non hanno risposto o si sono limitati a rispondere alle domande dei loro avvocati difensori, non conoscendo neppure, per il segreto investigativo, di cosa erano precisamente accusati.

L’ accusa è di ’’commissione di delitti di costituzione, promozione, direzione ed appartenenza ad organizzazione terrorista ,in relazione ai delitti di possesso e detenzione di sostanze ed apparati esplosivi e danni e strage con finalità di terrorismo’’.

Secondo quanto dichiarato dal magistrato ai media: ’’dall’investigazione sui gruppi anarchici coordinati si evince che i suoi membri potrebbero essere autori di diversi attentati con artefatti esplosivi di fabbricazione artigianale in tutto il territorio nazionale’’.
Bermudez mette in relazione gli arrestati di martedì con i Gac (gruppi anarchici coordinati).

Quest’ultima sigla era già comparsa in un’altra operazione repressiva,sempre nello stato spagnolo,contro due anarchici cileni, benché le azioni di cui sono accusati avessero una firma diversa, quella del “Comando Insurreccional Mateo Morral’’ che ha rivendicato la collocazione di un artefatto nella cattedrale de La Almudena di Madrid nel febbraio dell’anno passato e, mesi di un altro nella Basilica del Pilar a Saragozza.
Accusati di quest’ultimo attacco sono tuttora in carcere in attesa di processo i compagni anarchici Monica Carballero e Francisco Solar, arrestati il novembre del 2013(e già arrestati e poi assolti per il cosiddetto caso Bombas in Cile).
Proprio in questi giorni i media hanno pubblicizzato un accordo tra il Ministero degli Interni cileno e quello spagnolo per combattere il ‘’terrorismo anarchico’’.

Dai media si apprende di tre arrestati durante le cariche di polizia nella manifestazione solidale tenutasi a Madrid il 16 dicembre; vetrine di banche e bancomat in frantumi, blocchi stradali con cassonetti incendiati e cariche di polizia durante l’analoga manifestazione a Barcellona.